Coniugi con lo stesso reddito, chi paga il divorzio? La domanda che ti sei sempre posto, ma a cui non hai mai dato una risposta.
Uno degli argomenti più spinosi, quando si tratta di vita matrimoniale, concerne proprio gli scenari che potrebbero venirsi a concretizzare nel caso in cui la relazione, per un motivo o per un altro, venisse interrotta.
A quel punto, in caso di coppie con figli, sarà il giudice a stabilire come dovrà evolversi la situazione da quel momento in avanti. Stesso discorso per l’assegno di mantenimento che il coniuge economicamente più “forte” dovrà versare a quello più debole.
Una domanda, però, sorge spontanea: nel caso in cui entrambi i coniugi percepissero lo stesso reddito, chi deve sostenere l’altro? Una situazione apparentemente parecchio complessa, ma che, in realtà, ti apparirà di gran lunga più semplice nel momento in cui te la spiegheremo.
Quando un coniuge è economicamente più forte dell’altro, il problema di chi debba versare o meno l’assegno di mantenimento, teoricamente, non si pone. Cosa succede, però, nel caso in cui la situazione fosse esattamente la stessa? Nel caso in cui, cioè, i coniugi guadagnassero allo stesso modo?
Il primo aspetto di cui si dovrà tenere conto è il tenore di vita mantenuto durante il matrimonio. Se, per una qualche ragione, uno dei due coniugi non dovesse riuscire a mantenerlo, sarà compito dell’altro provvedere a far sì che la situazione si riequilibri, mediante un’integrazione economica.
Il mantenimento, ciò nonostante, è una condizione che sussiste solo nella misura in cui ci sia un’effettiva disparità tra i due. L’assegno di mantenimento, dunque, non spetta a nessuno dei due coniugi nell’eventualità in cui ci sia una situazione di reddito e capacità economiche simili.
Un esempio pratico? La Corte di Cassazione tende a non considerare una disparità una differenza di stipendio che si aggiri attorno a qualche centinaia di euro.
L’assegno di mantenimento non viene garantito neanche nella misura in cui uno dei due coniugi non riesca a mantenere il suo precedente stile di vita per negligenza, o nel caso in cui si tratti del coniuge a cui è stata addebitata la separazione per riconosciuta responsabilità della fine del rapporto.
Un’altra domanda che ti sarà sicuramente balenata nella mente è la seguente: che differenza c’è tra divorzio e separazione? E soprattutto, quale delle due situazioni è maggiormente conveniente per i coniugi?
Innanzitutto, la separazione è da intendere come una condizione transitoria rispetto al divorzio. Una fase in cui i coniugi si prendono del tempo per comprendere se la decisione di dividere le loro strade possa essere definitiva o meno.
La vera differenza, dunque, la fa lo stato “legale”. Mentre nella separazione i due partner risultano ancora formalmente legati, nel divorzio entrambi sono ufficialmente single. Di conseguenza, anche tutte le decisioni che concernono l’ambito finanziario sono transitorie in fase di separazione e definitive in caso di divorzio.
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