La partita iva, al giorno d’oggi, è senza dubbio una delle realtà più discusse: ma quanto bisogna davvero fatturare? Scopriamolo insieme
Come tutti noi ben sappiamo, la partita iva può rappresentare una vera e propria rogna per tutti i lavoratori in quanto bisogna tenere in considerazioni le differenze tra lordo e netto, ovvero il reale guadagno, e soprattutto bisogna prendere in considerazione molte più variabili.
Proprio per questo motivo, oggi vi vogliamo aiutare a capire più o meno quanto dovreste guadagnare per riuscire, una volta tolte le tasse, ad avere uno stipendio medio in linea con gli standard degli altri lavoratori nel Paese.
Alcune differenze importanti
Una prima cosa importante, prima di capire quanto bisogna fatturare per arrivare a un certo guadagno e così potersi organizzare e pianificare al meglio il proprio lavoro, è cercare di capire la differenza che sussiste tra fatturato da un lato e guadagno dall’altro. Il lavoratore autonomo infatti, di solito a cadenza mensile, emette delle fatture: queste, nello specifico, indicano l’importo che il cliente dovrà versare loro e che per tanto poi i lavoratori indipendenti potranno incassare. Per tanto, possiamo dire che il fatturato è la somma che si ottiene dai ricavi ottenuti.
Il guadagno, invece, non è la stessa cosa del fatturato ma anzi parliamo di due somme differenti. Nello specifico, infatti, per ottenere il guadagno dobbiamo come prima cosa partire dal fatturato che abbiamo emesso. In poche parole, il guadagno si ottiene a partire dal netto (e non dunque dal lordo), che andrà diviso per tutte le vendite nette a esclusione delle spese. Per tanto, possiamo definirlo come il nostro guadagno privo di tasse, di contributi previdenziali o altre voci che potrebbero andare a influire o apportare qualche variazione.
Calcolo partita iva, quanto fatturare
Una volta compresa questa importante differenza, che nello specifico potrebbe fare la differenza nei nostri calcoli per stabilire quanto realmente vogliamo guadagnare al netto a fine mese, possiamo adesso cercare di andare più nel concreto e parlare in termini numerici. Prendiamo, ad esempio, l’ipotesi di voler guadagnare circa 1.600 euro al mese, ovvero quello che potremmo definire come uno stipendio medio nel nostro Paese.
Ebbene, considerando le tasse e tutti gli oneri da versare, un lavoratore autonomo con Partita Iva dovrebbe riuscire a fatturare almeno 3 mila euro. Attenzione però, perché qui potrebbe essere fatta una piccola differenza sulla base del proprio regime: c’è infatti quello forfettario, la cui tassazione è più vantaggiosa, e quello ordinario.
Nel primo caso, dunque, bisognerà guadagnare di meno per riuscire ad arrivare alla soglia stabilita in quanto le tasse sono meno corpose. Basti pensare, che nel caso del forfettario, per arrivare ad esempio a 1.300 euro netti, bisognerà fatturare circa 1.700 o 1.800 euro al mese, mentre nel regime ordinario ne serviranno il doppio circa.