Amazon, cambiamento drastico: se acquisti sulla piattaforma non ne sarai affatto felice

Per contrastare gli sprechi e spingere verso una spesa più consapevole, Amazon adotta una nuova politica: occhio ai prossimi ordini.

Sono sempre di più le aziende che cercano di spingere i consumatori verso una spesa consapevole e che adottano misure di produzione più sostenibili. Ci sono dei settori che incidono fortemente e in maniera negativa sull’ambiente. Ad esempio, il settore della moda è uno di quelli che influenza maggiormente l’inquinamento ambientale ed è responsabile di un profondo e negativo impatto sul Pianeta.

Acquisti sul web
Ordine online effettuato tramite PC (Trendynews.it)

In particolare, il fenomeno della fast fashion, nel corso degli anni, ha scatenato gravissime conseguenze sull’ambiente, per molteplici fattori. Tra questi troviamo i metodi di lavorazione delle materie, la distruzione di territori naturali, le emissioni di agenti inquinanti, l’utilizzo di materiali e di sostanze nocive, e ovviamente le poche accortezze ai diritti dei lavoratori. Ma non solo, perché la fast fashion ha influenzato anche la mentalità dei consumatori.

La nuova politica adottata da Amazon sugli ordini online: insorgono le polemiche

L’eccessivo consumismo plagia la mentalità dei consumatori, costringendoli a effettuare acquisti di continuo e anche con una certa leggerezza. Oggi basta un semplice click per acquistare e per far arrivare il prodotto comprato direttamente alla porta di casa. Si tratta di una spesa semplice, comoda, veloce, che non richiede troppo impegno. Ed è anche questo un guaio.

Pacco Amazon appena arrivato a casa
Donna stringe un pacco Amazon (Trendynews.it)

Il successo di Amazon, così come di tutti gli store online, è proprio la velocità di acquisto, la comodità di ricezione del pacco, e ovviamente l’ampio negozio che si ha a disposizione. Online si trova di tutto, qualsiasi cosa si desideri. Tuttavia, questa modalità, negli ultimi anni, ha causato un grave impatto ambientale. Per far fronte al problema, il colosso americano ha rivisto la sua politica commerciale.

Aveva annunciato di farlo già da tempo, e ora ha mantenuto le promesse, cercando di ridurre l’impatto ambientale e di indurre i consumatori a riflettere maggiormente durante gli acquisti e durante la navigazione sul web. Insomma, niente click facili, e così Amazon riduce i giorni di reso, da 30 a 14, e in più introduce l’obbligo di un pagamento per la restituzione.

Amazon cambia la sua politica di reso e introduce una tassa sulla restituzione

Se prima il reso avveniva in maniera gratuita, ora, per contrastare la spesa superficiale degli utenti, viene introdotta una piccola tassa di restituzione. Come era prevedibile, sui social infuriano le polemiche, e c’è chi minaccia di eliminare la propria iscrizione ad Amazon Prime, smettendo quindi di acquistare sul sito del colosso dell’e-commerce.

La nuova politica sui resi, adottata da Amazon, non va bene a molti, e il malcontento si diffonde in ogni angolo del pianeta. Ci sono influencer che, sui propri canali social, stanno protestando, e le loro parole possono influenzare milioni di utenti, innescando una rivoluzione. Che ne sarà del servizio Prime di Amazon?

La società di Jeff Bezos, al momento, non sembra spaventarsi troppo. Più che in Europa, negli Stati Uniti, principali responsabili della fast fashion, le polemiche sono numerosissime. Tanti acquirenti americani, non a caso, hanno sfruttato il reso gratuito per poter acquistare gratis prodotti venduti da Amazon, truffando il colosso. In che modo?

Il trucchetto sfruttato da tanti utenti per acquistare “gratis” i prodotti Amazon

Come spiega una influencer, “In passato, se volevi restituire un articolo a basso costo, di pochi dollari, dicevi ad Amazon che volevi restituirlo, ma a loro non conveniva venire a ritirarlo e a riportarlo in magazzino, così dicevano di tenerlo e che avrebbero comunque effettuato il rimborso”. Le nuovi condizioni, però, fanno cadere questo trucchetto.

Se prima il rimborso avveniva nell’immediato, Amazon, nel nuovo regolamento, ora ha tempo fino a un mese per restituire il denaro al cliente, ma non solo, perché l’e-commerce, in base a come arriva indietro il prodotto reso, decide se rimborsare il cliente o meno.

Questa politica cambierà le scelte dei consumatori, e tanti potrebbero tornare ad acquistare nei negozi fisici. In tanti si lamentano del servizio, ma si tratta di una strategia intelligente. Chi prima faceva acquisti online tanto per acquistare qualcosa di nuovo, solo per noia, ora dovrà pensarci bene.

Per quanto riguarda l’Italia, i servizi di “rimborso parziale” o di “rimborso zero” sono applicati in questo modo: 80% per i resi di nuovi articoli. 50% di rimborso per DVD, CD, MC e LP aperti, quindi senza pellicola. 50% per gli articoli danneggiati e con parti mancanti. Niente rimborso per videogiochi e software aperti, così come per carte collezionabili, giochi da tavolo e altri giocattoli aperti.

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