Bollette elevate, puoi contestarla: poi tocca al gestore dimostrare che il contatore non abbia problemi

Se le bollette arrivano troppo alte puoi contestarle e ottenere una riduzione del prezzo: basta conoscere una semplice procedura.

Se la bolletta che hai ricevuto sembra incredibilmente alta, potrebbe essere il momento di contestarla. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha infatti stabilito che spetta al fornitore dimostrare che il contatore funzioni correttamente. Questo è un passo è davvero molto importante nella tutela dei consumatori, poiché allevia parte del carico probatorio dall’utente, specialmente in caso di consumi eccessivamente elevati.

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Spieghiamo come abbassare le bollette: basta una piccola procedura – trendynews.it

Ovvero, non spetta al consumatore di dimostrare che il contatore non funzioni adeguatamente, ma spetta all’ente gestore di verificare se ci siano dei malfunzionamenti. La sentenza è stata emessa per una causa che ha coinvolto un imprenditore che aveva ricevuto una bolletta con consumi dieci volte superiori rispetto ai suoi standard abituali.

Insospettito, ha portato la questione in tribunale. Inizialmente aveva ottenuto ragione in primo grado, ma in appello la decisione è stata ribaltata a favore del fornitore di energia. Ma poi la Cassazione ha nuovamente capovolto la situazione, stabilendo che, in presenza di consumi anomali, è compito del gestore dimostrare che il contatore abbia funzionato correttamente e senza errori.

Come far abbassare il costo delle bollette

La Corte di Cassazione, si legge nella sentenza, ha spiegato che i dati riportati dal contatore sono considerati una “presunzione semplice” di veridicità. Questo significa che, se un utente solleva dubbi sulla correttezza di tali dati, non basta affermare che i consumi sono anomali. È infatti necessario che il fornitore provi che il dispositivo di misurazione abbia rilevato i consumi correttamente.

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Capire i consumi delle utenze – trendynews.it

In altre parole, quando una bolletta sembra insolitamente alta, l’utente può utilizzare i consumi registrati nelle precedenti fatture come prova di anomalia. A quel punto, sarà il fornitore a dover dimostrare che il contatore non abbia avuto malfunzionamenti o errori di lettura.

Questo non significa che l’utente sia completamente esonerato dal fornire prove. Infatti, deve comunque dimostrare che i consumi anomali non siano imputabili ad una sua negligenza o ad un uso improprio. Se ci sono prove che il problema derivi da fattori esterni, come un malfunzionamento del contatore o terze parti che potrebbero aver causato l’aumento dei consumi, è possibile avanzare una contestazione con basi solide.

La sentenza rappresenta una tutela importante per i consumatori, soprattutto in un periodo in cui i costi energetici sono elevati. Controllare regolarmente le bollette e segnalare tempestivamente eventuali anomalie può evitare spiacevoli sorprese. Se ti trovi in una situazione simile, ricordati di documentare i tuoi consumi abituali e di richiedere una verifica del contatore in caso di bollette insolitamente costose.

Il numero della sentenza a tutela dei consumatori

Il numero della sentenza della terza sezione della Corte di Cassazione è la numero n. 25542/2024 e rappresenta un precedente importante nelle cause con i gestori delle utenze, un documento a cui i legali potranno appellarsi per tutelare i consumatori.

Se hai ricevuto una bolletta dell’acqua elevata, forse dovresti dare un’occhiata a questo nostro articolo che ti spiega come risolvere il problema.

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