Se stai pensando di acquistare dei ricambi usati per l’automobile, presta attenzione a dove stai per pagare: ci sono troppe truffe in agguato.
A lanciare l’allarme è stata l’Ada, la principale Associazione degli autodemolitori italiani. Il presidente Anselmo Calò ha voluto mettere in guardia i consumatori, invitandoli a prestare attenzione a tutti i siti web che permettono pezzi di ricambio usati per le automobili a costi convenienti. La maggior parte di essi si rivela essere una truffa in grado di danneggiare pesantemente la vittima.
Negli ultimi sei mesi, ben trenta aziende del settore sono state sfruttate per truffare i consumatori. “In alcuni casi i truffatori hanno clonato il sito internet dell’azienda, in altri il profilo Facebook dell’impresa di autodemolizione”, così spiega lo stesso Calò, “anche di ditte che non vendono online”. I truffatori fanno apparire sui siti web e sui profili social clonati dei numeri di telefono errati che cambiano continuamente.
Occhio a dove compri i ricambi usati per l’auto: spopolano le truffe
Calò spiega anche che per il pagamento gli hacker informatici fanno uso di Iban collegati a delle carte prepagate ed invitano le vittime ad effettuare dei bonifici. Addirittura, in alcuni casi hanno clonato delle fatture per rendere più veritiera la manovra: l’utente malcapitato, dopo aver effettuato il pagamento, riceverà dalla presunta ditta una falsa fattura riportante il logo e i dati dell’azienda, insieme all’oggetto dell’operazione.
Questa modalità di “lavoro” sembra tranquillizzare gli utenti per un primo momento, in quanto la manovra sembra essere stata totalmente credibile e regolare. Solo trascorso determinato tempo scopriranno che il ricambio non arriverà e che il numero di telefono contattato in fase di contrattazione ormai risulta essere non più raggiungibile.
Le truffe sui ricambi dell’auto: trenta aziende con i siti clonati
Le singole aziende i cui nomi e la cui immagine sono stati sfruttati dai malfattori hanno già presentato denuncia. Ora, l’Ada sta portando il dossier all’attenzione della polizia postale, chiedendo un intervento. Calò sottolinea che le Forze dell’Ordine possono riuscire a risalire a chi ha organizzato la truffa, perché all’interno dei siti web clonati sono riportati numeri di telefono ed Iban intestati a persone fisiche.
Non mancano dunque elementi per rintracciare gli autori della manovra truffaldina. Nell’attesa che le autorità agiscano, l’Ada ha voluto diffondere alcuni suggerimenti utili agli utenti per evitare che le truffe possano ancora ripetersi. Quando si naviga su Internet e si vuole acquistare da un annuncio privato, è innanzitutto fondamentale verificare l’autenticità dell’inserzione, anche facendo una ricerca approfondita sulla ragione sociale dell’impresa e raccogliendo più informazioni possibili sul demolitore che si è proposto online.
Prima di effettuare qualsiasi pagamento, è consigliato farsi mandare una mail con l’indicazione delle modalità di pagamento e spedizione e dovranno essere verificati l’Iban e l’indirizzo di provenienza del prodotto. Ancora, è assolutamente da evitare l’invio di bonifici su carte prepagate o conti intestati a persone fisiche: va ricordato che chi vende online ha dei conti intestati all’azienda.