Aifa, calano le segnalazioni di reazioni avverse ai vaccini: 39% in meno nel 2022 sul 2021. Il responso è chiaro: “Sono tra i prodotti farmaceutici più sicuri”.
C’è chi mette in discussione le competenze dei professionisti di ambito medico – ai quali, spesso e volentieri, si finisce per preferire le autodiagnosi supportate da internet -, e chi, invece, sviluppa dubbi rispetto alle prestazioni sanitarie con cognizione di causa.
Ci riferiamo, nella fattispecie, alle segnalazioni di reazioni avverse ai vaccini, che vengono monitorate ogni anno dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Il rapporto recentemente stilato, che misura i dati del 2022 in raffronto a quelli del 2021, evidenzia risultati più che positivi: poco più di 9mila segnalazioni di sospette reazioni avverse (47,8 su un totale di 100mila dosi somministrate).
Il calo, rispetto a tre anni fa, è ingente: parliamo del 39,5% in meno di segnalazioni nel giro di un solo anno. Tra le quali, peraltro, emerge un 93,5% di sospette reazioni “di lieve entità“, mentre quelle più gravi rappresentano appena lo 0,003%”. Come interpretare, dunque, questi dati che giungono da Aifa?
Il dossier prodotto dall’Agenzia italiana del farmaco in merito alle reazioni avverse ai vaccini nel 2022 è chiaro. Con il 39% di segnalazioni in calo rispetto all’anno precedente, di cui il 93,5% di sospette reazioni di lieve entità, la pericolosità dei vaccini deve essere totalmente superata.
Tra gli eventi avversi di lieve entità si segnalano febbre, reazioni locali nell’area del corpo interessata dall’iniezione, irritabilità, nervosismo e irrequietezza. In certi casi, le reazioni avverse possono manifestarsi anche con decorsi come diarrea, vomito e mal di pancia, oltre a reazioni cutanee generalizzate. Solo per il rimanente 6,5% del totale delle segnalazioni si registra una reazione grave, di cui l’1,6% dei pazienti è andato incontro al ricovero ospedaliero.
Gli effetti collaterali, peraltro, tenderebbero a risolversi nel giro di breve tempo, con il 78% dei segnalatori che, al momento della chiamata, riferiva di sintomi già passati, e senza alcun tipo di conseguenza. L’8% dei cittadini che ha segnalato era in fase di miglioramento, mentre solo lo 0,7% si dichiarava in fase di guarigione con postumi.
Nel dossier riferito da Aifa non si fa mistero neanche sui decessi. Nel 2022 ne sono stati riscontrati sette in seguito alla somministrazione di vaccini. Ciò nonostante, precisa l’Agenzia italiana del farmaco, i dati sono da interpretare con cautela. “In nessun caso – spiegano – le informazioni disponibili consentivano di individuare la causa del decesso nel vaccino“.
Valutare la relazione causale tra un evento avverso e la somministrazione di un vaccino, proseguono da Aifa, è “una procedura alquanto complessa“. “Non è sufficiente che l’evento si verifichi dopo la vaccinazione – concludono -, ma devono essere considerate anche altre possibilità“. La paura nei confronti dei vaccini, stando a quanto messo in rilievo dal report 2022, va dunque sdoganata una volta per tutte.
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