Cercare i sintomi sul web: stai continuando a farlo anche se tutti ti dicono di smettere. Ti sveliamo cosa c’è di sbagliato.
Si tende spesso a dubitare dei consigli che ci fornisce il nostro medico di famiglia. Di cui, anche se consci di star commettendo un grave errore, finiamo per mettere in dubbio le competenze acquisite nei tanti anni di studio.
Alle volte non si dà credito nemmeno a ricerche condotte da team di esperti e poi pubblicate su siti autorevoli. Il paradosso, in tutto ciò, è che la stragrande maggioranza di noi finisce per credere, però, ai consigli che arrivano dal web. Anzi, sono più le occasioni in cui cerchiamo risposte alle nostre domande rivolgendoci a internet, più che agli esperti del settore.
Un’abitudine orami trasversale nelle generazioni. La quale, però, merita un approfondimento specifico. Se, da un lato, cercare su Google la ricetta della nostra torta preferita potrebbe arrecare ben pochi danni alla nostra persona, quando c’è di mezzo la salute le cose cambiano radicalmente. Ecco perché, come ti dimostreremo a breve, informarsi su internet per quanto concerne questioni che c’entrano con la salute è totalmente sbagliato.
Bene informarsi su internet per quanto riguarda l’uscita della nostra serie televisiva preferita, la data di un concerto, ma anche per prenotare viaggi fuori porta. Se però il web diviene il veicolo di consigli privilegiato da cui trarre informazioni in merito al nostro stato di salute, ecco che la questione assume tutt’altra prospettiva. E si fa, indiscutibilmente, mille volte più pericolosa.
I rischi associati all’impiego di internet per trarre conclusioni sul proprio stato di salute sono molteplici. In primo luogo, bisogna pensare al web come ad un “mare magnum” di contenuti. Ciascuno dei quali, ovviamente, viene prodotto da persone più o meno competenti su un determinato argomento. Non è detto, dunque, che coloro che si spacciano per esperti di salute, in realtà, lo siano davvero.
L’altro rischio che si corre, sempre guardando alla correlazione sintomi-web, è quello di incappare in autodiagnosi. Sempre più persone, sembrerebbe, tendono a recepire come valida una spiegazione che appare esaustiva e completa di tutte le informazioni utili, anche se tratta da Google.
Il fenomeno, denominato “effetto Barnum”, si può riassumere così: se una persona è convinta di soffrire di una determinata patologia, tale credo si rafforza nel momento in cui legge di sintomi che possono essere ricollegati a quella specifica malattia, o di persone che hanno avuto esperienze simili. Tradotto: meglio credere a ciò che suggerisce internet, anziché provare a contattare un medico.
Cosa succederebbe, nel concreto, se smettessimo di fidarci degli esperti di medicina e iniziassimo ad affidarci completamente a quello che ci suggerisce internet? A spiegarlo con termini chiari è la psicologa Gloria R. Ben: “Credendo di essere malato, potresti iniziare ad agire come se lo fossi, e persino avvertire davvero quei sintomi di cui hai letto, aumentando la tua ansia“.
Ansia ingigantita e sete di saperne di più che non si placa, nella fattispecie, sarebbero i rischi associati all’abuso di internet quando si tratta di scovare il malanno da cui, secondo il nostro punto di vista, siamo affetti.
Peraltro, ha concluso la psicologa, poliambulatori e ospedali rileverebbero da sempre maggior presenza di persone che “non credono all’opinione di uno specialista quando quest’ultimo ha un parere diverso rispetto alle notizie raccolte su internet“. Tradotto: si rischia sempre di più di formarsi convinzioni sbagliate sulla base di quanto letto sul web.
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