Tradimento: un danno non solo per il cuore, ma anche per la salute del fisico. A dirlo sono i dati elaborati da uno studio.
Che i tradimenti fossero all’ordine del giorno, in qualunque angolo del globo preso in considerazione, non è di certo una novità. Quello che potrebbe stupire, invece, è la percentuale di tradimenti che si rilevano ogni anno nella Penisola, che si piazza al terzo posto nella classifica dei “Paesi più infedeli”.
L’Italia, con il 45% del campione di persone esaminato che dichiara di aver tradito almeno una volta il partner, è terza a pari merito con la Germania, così come riporta lo studio citato da Il Sole 24 Ore.
Volendo analizzare la questione sotto il profilo emotivo e fisico, gli scenari che si aprirebbero sono di gran lunga più vasti e articolati. Chi ritiene che il tradimento sia un gesto che arrechi danni solo al cuore – che faccia, cioè, soffrire sia il traditore che il partner a livello puramente sentimentale – ha fatto male i suoi conti.
Sono gli scienziati Eunicia Q. W. Hoy e Vincent Y. S. Oh dell’Università di Scienze sociali di Singapore a rendere la comunità internazionale partecipe del recente studio condotto. Una ricerca, nella fattispecie, volta a dimostrare come i tradimenti siano in grado di impattare non solo sulla condizione psicologica degli interessati, ma anche su quella fisica.
Ci sarebbe, secondo quanto rilevato dagli scienziati, una correlazione tutt’altro che trascurabile tra l’abitudine a tradire ed uno stato di salute cagionevole. In modo particolare, per la persona tradita, si rileva una maggiore probabilità di sviluppare malattie croniche (tra cui l’emicrania persistente), disturbi cardiaci, ma anche problematiche legate a stress e tristezza.
Queste conclusioni arrivano al termine di un’indagine condotta su un campione di 2.500 persone, tutte di età compresa tra i 33 e gli 84 anni. Grazie ad un questionario sottoposto loro sono stati indagati non solo fattori clinici sulle condizioni croniche, ma anche di natura socio-demografica (istruzione, soddisfazione nel lavoro, rete di amicizie).
Cosa è emerso dallo studio? Che, per le persone tradite, la possibilità di sviluppare patologie cardiache e disturbi cronici è di gran lunga maggiore rispetto a quanto accada per le persone non oggetto di tradimento. E la situazione non migliora, specificano gli esperti, quando si incontra un nuovo amore.
Neanche la regola del “chiodo scaccia chiodo” sembrerebbe avere una qualche rilevanza quando si tratta di tradimenti e disturbi psicofisici. A dirlo con termini chiari è Vincent Y. S. Oh, uno dei due esperti che ha condotto lo studio: “Avere relazioni di supporto con la famiglia o con gli amici non sembrava alleviare le associazioni negative tra essere traditi e problemi di salute cronici“.
La presenza di un nuovo partner che allontani dalla mente l’infedeltà subita dal precedente, ciò nonostante, sarebbe utile in termini di supporto. Anche se i problemi di salute non svaniranno certo da un giorno all’altro e i danni sviluppati potrebbero continuare ad incidere nel lungo periodo, conclude lo studioso, “gli effetti non sono estremamente grandi“. Tradotto? Un nuovo lui o una nuova lei contribuiscono a mitigare le conseguenze negative del tradimento.
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